Una seduta cranio-sacrale si basa su leggere manipolazioni delle parti del corpo che più facilmente rimangono contratte in caso di stress (capo e collo).
Non si tratta di semplici massaggi nel tentativo di sciogliere punti di tensione e di contrazione, ma di manovre che stimolano la circolazione del liquor negli spazi subaracnoidei che dall’encefalo, attraverso la colonna vertebrale, arrivano fino al sacro, determinando un riequilibrio del sistema muscolo-scheletrico; trattasi di un approccio molto delicato e rispettoso della globalità del paziente.
Il trattamento è talmente delicato da poter essere applicato anche sui neonati, sugli anziani, o in gravidanza.
In genere non va fatto da solo come terapia esclusiva, ma inserito in un programma più generale e, soprattutto, bisogna stare molto attenti alla formazione ed all’abilità di chi lo pratica.
Un buon terapeuta deve avere la capacità di percepire i movimenti sottili del sistema muscolo-scheletrico, sentire il cervello e il midollo osseo come se “respirassero” nel liquido cerebrospinale.
La palpazione attraverso le mani impiega tutti i sensi, la mente e il cuore per entrare in contatto con il “Respiro della Vita” ed il terapeuta deve “armonizzare” mani, mente e cuore, in modo da instaurare un dialogo che porti alla “comprensione” ed alla “lettura” della storia personale del paziente che avverte la percezione di uno stato di profonda quiete; solo così si possono sperimentare i movimenti lenti del respiro profondo (maree), frequenze che hanno in sè un principio di intelligenza e organizzazione corporea (fulcri naturali) e che possono rievocare il “Principio Organizzatore”, l'”Intelligenza Originale” (matrix), che contraddistingue l’informa-zione/intelligenza che sta nella struttura e nella vita stessa delle cellule.
Sutherland chiamò tutto questo “Respiro della Vita” come espressione del movimento e “Potenza” dei “fluidi all’interno dei fluidi”, espressione dell’intelligenza/informazione del corpo fluido.
Il principio universale della manifestazione della vita, trova la propria eco e la propria espressione personale nel nostro corpo come in qualsiasi altra forma di vita.
Essa è utile in numerosi disturbi fisici: sciatalgie e mal di schiena, traumi da parto, colpi di frusta, tensioni muscolari del collo, emicranie, reumatismi, scoliosi, distorsioni, vertigini «sine causa» (non attribuibili a una causa organica), acufeni, problemi odontoiatrici o dell’articolazione mandibolare, (malocclusione), colpo di frusta.
L’operatore cranio sacrale si pone in un “ascolto” consapevole dell’altro, entra in contatto con la propria esperienza profonda e genera un campo di sostegno e ascolto tale da riattivare le risorse e l’energia vitale della persona.
L’intento del terapeuta è, quindi, non è quello di “aggiustare” ciò che non va, ma quello di entrare in risonanza con il paziente, attraverso la propria centratura, e stimolare la propriocezione della persona, cioè il contatto con le proprie risorse.
Il tocco del terapeuta non supera i 5 grammi di peso evitando, così, di provocare una reazione di resistenza, ma aprendo una finestra di ascolto, grazie alla quale è possibile assecondare ciò che si trova.