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Come si esegue una seduta di training autogeno

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L’ambiente deve essere tranquillo, con luci basse e temperatura confortevole, possibilmente, con assenza di rumori molesti.

La seduta si attua in posizione sdraiata o in poltrona, cercando di far respirare il paziente in modo tranquillo e regolare.

Il metodo di allenamento del Training Autogeno prevede l’insegnamento preliminare di alcune posizioni corporee che possano facilitare la successiva acquisizione degli esercizi di rilassamento.

Esso è costituito da una serie di esercizi standard, che si riferiscono a sei distretti fisiologici: muscolare, vascolare, cardiaco, respiratorio, addominale e cefalico.

Ciclo fondamentale (detto anche inferiore) del training autogeno

La prima serie di esercizi è finalizzata a sbloccare la spontanea capacità del corpo all’abbandono quando la mente si mette nello stato passivo, indifferente e distaccato.

Gli esercizi del ciclo inferiore portano ad una profonda distensione del corpo, al raggiungimento dello stato “autogeno”, ad una condizione di abbandono simile a quella del sonno, ideale per il recupero energetico e l’auto-guarigione; dispongono la mente alla fase della passività (modalità innata, come già detto, ma bloccata da erronei atteggiamenti mentali che hanno preso il sopravvento, e risvegliata dagli esercizi del ciclo inferiore) sono:

Finito l’esercizio, prima di aprire gli occhi si esege:

Fase di ripresa: Profondo respiro, chiusura stretta dei pugni, apertura degli occhi, distensione degli arti come al risveglio del mattino, rotazione sul fianco dx prima di alzarsi e aspettare qualche istante.

Quando l’esercizio viene fatto nel proprio letto prima di addormentarsi, la fase di ripresa (respiro pugni occhi), non va eseguita in quanto ci si addormenta.

Le sedute di Training autogeno vengono effettuate dalla dott.ssa Claudia Ruocco (psicologa), esperta in tecniche di rilassamento neuro-muscolare, riflessolgia plantare, linfodrenaggo sec. Vodder.