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Neurologia Napoli

Per prenotare una visita presso il N/s Studio di Neurologia Napoli – in Via Pigna 98 – Napoli, scrivi a:

ru.aldo@libero.it   oppure   info@studiomedico-online.it

Tel. 081.5793330 – 340.5392770

I Settori di Neurologia e di Medicina Integrata  sono curati dal dott. Ruocco Aldo che, in tali campi,  vanta un’esperienza di oltre 40 anni. Egli è coadiuvato dalla Dott.ssa Claudia Ruocco ( Psicologa e Psicoterapeuta ) e dalla terapeuto di Medicina Olistica Bellomo Antonia.

Principali patologie trattate:

  • Nevrosi – Ansia
  • Depressione –  Cefalee
  • Disturbi della memoria
  • Nevralgie – Insonnia
  • Epilessia – Polineuropatie
  • Vasculopatie cerebrali
  • Disfunzioni neurogene del pavimento pelvico  (neuropatia del n. pudendo – incontinenza urinaria da vescica neurogena), trattate mediante Stimolazione magnetica del pavimento pelvico
  • Patologie dello spettro autistico dei bambini ( tecnica ABA ).
  • Sindrome di Gilles de la Tourette
  • Patologie neuro-degenerative ( disturbi cognitivi, Demenza  di  Alzheimer, Parkinson etc…), valutate con Test neuro-psicologici e trattate con Fotobiomodulazione cerebrale transcranica
  • Le varie patologie e, in particolare le patologie neurogene del pavimento pelvico  e le malattie neurodegenerative, vengono curate, oltre che con i tradizionali farmaci allopatici anche con rimedi di tipo naturale ( omeopatici, omotossicologici, fitoterapici ), molto attivi per la loro azione  antiossidante, anti-radicali liberi, drenante e disintossicante.

Inoltre, presso il n/s  Studio è possibile essere sottoposti a trattamenti mediante:

1) Stimolazione magnetica del pavimento pelvico

2) Fotobiomodulazione cerebrale.

1) STIMOLAZIONE MAGNETICA DEL PAVIMENTO PELVICO  NAPOLI

Metodica  eseguita sul pavimento pelvico  mediante stimolatore elettromagnetico. I pazienti in trattamento vengono sottoposti a regolari controlli  neurologici e psicologici sin dal loro primo ingresso nello Studio, monitorati e seguiti nel loro percorso di cura.

La stimolazione magnetica risulta essere molto utile nella cura delle neuropatie in genere, nella neuropatia del nervo pudendo e nell’incontinenza  vescicale da vescica neurogena. Ulteriori informazioni vedi sul sito alla voce “Stimolazione magnetica perineale per incontinenza urinaria”.

2)  FOTOBIOMODULAZIONE CEREBRALE  TRANSCRANICA NAPOLI  

Si tratta di una nuova tecnica di stimolazione cerebrale che sfrutta la luce infrarossa applicata al cranio.

Sue indicazioni:

Malattie neurologiche – neurodegenerative:

❖ Demenza di Alzheimer
❖ Morbo di Parkinson:  è stato dimostrato che il trattamento di fotobiomodulazione permette un miglioramento di tutti i sintomi del Parkinson: notevole riduzione dei tremori, postura sensibilmente più eretta, camminata più sicura, migliore orientamento e minore sensazione di affaticamento.
❖ Riabilitazione Post-Ictus ischemico
❖ Neuroinfiammazione cronica latente
❖ Vasculopatia cerebrale

Malattie psichiatriche:

❖ Disturbi cognitivi precoci
❖ ADHD ( Disturbo da deficit di attenzione/iperattività )
❖ Autismo
❖ Depressione ( per la riduzione dello stress ossidativo, dei fenomeni infiammatori )
❖ Ansia
❖ Disturbo postraumatico da stress
❖ Sindrome da stress da COVID-19: ( sindrome da neuroinfiammazione cerebrale latente, per stress da pandemia Covid; essa è dovuta a insufficiente azione delle cellule della microglia cerebrale con scarsa produzione di citochine antivirali-antinfiammatorie e riparatrici dei neuroni). La fotobiomodulazione, in questi casi, agendo positivamente sullo stress ossidativo e portando un aumento della neurogenesi e della sinaptogenesi, può dare effetti benefici.

 

DISTURBI COGNITIVI  nella  MALATTIA DI  ALZHEIMER  E  PARKINSON

I disturbi cognitivi sono alterazioni delle più alte funzioni cerebrali quali intelligenza, attenzione, memoria, abilità di giudizio, pianificazione, programmazione delle attività e funzioni prassiche (successione delle attività), abilità visuospaziali, linguaggio, lettura e scrittura.

In età adulta un’alterazione di tali funzioni causa non poche difficoltà nell’adattamento socio/lavorativo, specialmente quando associata ad ansia, insicurezza e depressione.

Se il decadimento cognitivo è lieve, si ha una condizione clinica caratterizzata da una sfumata difficoltà in uno o più domini cognitivi (memoria, attenzione o linguaggio), tale però da non compromette le normali attività di una persona.

Questo status viene definito con l’acronimo inglese MCI ( Mild Cognitive Impairment ).
Frequentemente, i pazienti affetti da MCI presentano un significativo deficit di memoria, che può accompagnarsi ad un minor coinvolgimento di altre funzioni cognitive, quali il linguaggio, le abilità visuo-spaziali, le funzioni esecutive, le capacità di ragionamento.

Le persone con MCI di solito incontrano qualche difficoltà ad ultimare alcuni compiti complessi. L’MCI è un fenomeno tutt’altro che unitario e generalmente si riferisce a uno stato di transizione tra il normale invecchiamento e la demenza lieve. Per tale motivo, alcuni pazienti, possono avere difficoltà nel ricordare avvenimenti o fatti avvenuti poche ore o pochi giorni prima, oppure avere difficoltà durante una conversazione, o avere momenti di disorientamento, perdita di interesse nelle proprie attività abituali, nei propri hobbies, con possibile tendenza depressiva e disturbi del sonno.

Classificazione del MCI
– MCI amnesico: quando la persona lamenta un deficit di memoria isolato.
– MCI non amnesico: quando la persona presenta un deficit isolato in una dominio cognitivo diverso dalla memoria, quale attenzione, linguaggio o funzioni esecutive.
– MCI multidominio: quando la persona presenta deficit in più di una funzione cognitiva.

Come fare la diagnosi ?

L’esame neuropsicologico è, sicuramente, un test di grande utilità per valutare un disturbo cognitivo; esso consiste nella somministrazione di una serie di test ( semplici domande, calcoli, elaborazione o riproduzione di  immagini da parte del paziente ) che valutano alcune tra le più importanti funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio, funzioni esecutive, funzioni visuo-spaziali e prassiche, ragionamento logico, memoria di lavoro, etc.). A questi test viene dato poi un punteggio ( più o meno significativo ) che va valutato e integrato con ulteriori indagini ( RMN, TAC, SPECT ), da parte dello specialista.

Abbiamo visto come il declino cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment, MCI) è una condizione clinica caratterizzata da un peggioramento della funzione cognitiva, della memoria e del pensiero, che non interferisce con le abilità funzionali, consentendo una vita autonoma e indipendente. Circa il 10-15% degli anziani presenta un MCI che non  progredisce verso la demenza; tuttavia questa condizione costituisce un fattore di rischio ed è da considerarsi un campanello di allarme per il possibile sviluppo verso  una forma di demenza di Alzheimer.

Demenza di Alzheimer

Poche parole su questa forma che rappresenta la più comune forma di demenza caratterizzata, inizialmente, da un declino cognitivo,  perdita della memoria a breve termine con parziale conservazione della memoria a lungo termine; con il progredire della malattia, il deficit nella memoria a breve termine è seguito da un declino nel risolvere problematiche, del giudizio, nella  mancanza di motivazione e capacità organizzative e progressivi  disturbi di linguaggio e deficit visuo-spaziali.

Nello stadio medio-grave della malattia vi sono sintomi come l’apatia, il ritiro dalla vita sociale, la disinibizione, l’agitazione e disturbi psicotici etc.

Tale malattia è caratterizzata dalla presenza di placche amiloidi nel tessuto cerebrale con conseguente perdita delle funzioni cognitive .

Morbo di Parkinson

Dopo la malattia di Alzheimer, quella di Parkinson è la malattia neurodegenerativa più diffusa. Essa è  causata dalla perdita delle cellule nervose della  substantia nigra cerebrale che produce  dopamina, un neurotrasmettitore che agisce sulle  diverse aree del cervello responsabili del controllo e della coordinazione dei movimenti. Quando tali cellule nervose sono danneggiate, i livelli di dopamina nel cervello si riducono e le aree che regolano i movimenti del corpo non funzionano più correttamente, causando il rallentamento e la mancanza della coordinazione dei movimenti.

Questa perdita di cellule nervose è un processo che avviene lentamente e i sintomi della malattia di Parkinson si manifestano quando si è verificata la perdita di circa l’80% delle cellule nervose della substantia nigra. Le cause non sono ancora note, ma si ipotizza che alla base della perdita delle cellule nervose contenenti dopamina vi sarebbero molteplici fattori che, interagendo tra loro, potenziano la disfunzione neuronale (ipotesi multifattoriale).

Principali sintomi

  • Depressione
  • Ansia
  • Disturbi del sonno
  • Movimenti involontari di una o più parti del corpo (tremore) che aumentano con l’ansia
  • Lentezza dei movimenti (bradicinesia)
  • Rigidità muscolare
  • Disturbi dell’equilibrio
  • Riduzione o perdita della capacità di sentire gli odori

Iter diagnostico/terapeutico eseguito c/o il N/s Studio di Neurologia Napoli

Visita neurologica

– Visita posturologica

– Visita psicologica

– Indagini neuropsicologiche

– Test kinesiologico per prescrizione “personalizzata” di farmaci tradizionali e/o omeopatici.

– Trattamenti strumentali: ( Stimolazione magnetica del pavimento pelvico – Fotobiomodulazione cerebrale )

– I nostri pazienti possono essere sottoposti sia a terapie tradizionali delle Medicina Ufficiale, che a terapie con farmaci naturali ( Omeopatici, Omotossicologici, Antiossidanti etc.. ).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro epilessia napoli

 

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