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Manipolazioni osteopatiche

Le manipolazioni osteopatiche hanno lo scopo di ridonare il movimento fisiologico alle strutture anatomiche che lo hanno perso.

Fanno parte del grande capitolo delle manovre osteopatiche che comprendono:

  • M. Craniosacrali: si tratta di sollecitazioni dolci ma profonde delle articolazioni e suture craniche del sacro e del M.R.P. allo scopo di normalizzare il movimento nel tentativo di neutralizzare i disturbi sensoriali delle afferenze dei meccanocettori delle meningi.
  • M. Fasciali: analogamente alle precedenti, sottintendono gli stessi obiettivi però rivolgendosi prevalentemente al tessuto fasciale e alle aponeurosi.
  • M. Osteoarticolari: consistono in sollecitazioni delle strutture articolari con le quali si cerca di neutralizzare i disturbi sensoriali delle afferenze dei recettori propriocettivi e nocicettivi di muscoli, tendini, legamenti e capsula articolare.
  • M. Viscerali: (tecniche di mobilizzazione degli organi interni): con esse si tenta di rieducare i recettori interocettivi e viscerocettivi e ridonare motilità e mobilità agli organi interni giacché tali caratteristiche sono indici di vitalità.

La mancanza di movimento articolare, come succede nelle disfunzioni somatiche, facilita la degenerazione e la fibrosi ed è stato dimostrato che movimenti passivi possono aiutare la rigenerazione della cartilagine.

In pz. sofferenti di connettiviti e con problemi articolari, è stata dimostrata un’alta incidenza di trigger points miofasciali e il dolore e la rigidità nell’articolazione di tali pz. spesso miglioravano o sparivano se erano trattati i trigger points vicini. I trattamenti di disfunzioni miofasciali che includevano il trattamento dei trigger points, frequentemente migliorano il range di movimento dell’articolazione.

Le manipolazioni sono utili perché sfruttano la circolazione locale, la diffusione, il nutrimento e la rimozione dei prodotti di scarto dalle articolazioni reumatiche (il sistema linfatico è particolarmente importante nella rimozione degli immunocomplessi dall’articolazione prima che questi possano danneggiarla). Questo trattamento inizia con l’apertura delle vie di drenaggio ed è una parte importante del trattamento osteopatico. Le guaine tendinee sono ricche di vasi linfatici e quindi il trattamento linfatico deve essere utilizzato nelle tenosinoviti. Se non si riesce a ridurre la congestione linfatica il contenuto di proteine promuove fibrosi ed ispessimento dei tessuti. Ciò riduce il movimento, incoraggia la formazione di contratture intorno all’articolazione ed un’ulteriore compromissione del drenaggio linfatico.

La mobilizzazione e manipolazione Osteopatica rispetta in pieno la fisiologia articolare senza creare danni e conseguenze, e senza, soprattutto, dover subire una narcosi. Con il sapiente e dolce lavoro delle mani dell’osteopata l’articolazione riprende il suo naturale movimento in tempi ridotti, liberando così il paziente dal dolore.

Vi sono casi in cui il paziente sente dolore in una articolazione anche se i movimenti sono agevoli; in questi casi le manipolazioni osteopatiche del tratto in causa può determinare un risultato spettacolare.

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