Secondo la teoria della Medicina Cinese, è oppurtuno chiarire il concetto Qi ; esso è un particolare tipo di energia (elettromagnetica), che circola nel nostro organismo.
Quando questa energia è in equilibrio e circola liberamente, il nostro corpo gode di salute e benessere.
Di conseguenza, un’alterazione del flusso del Qi con un suo conseguente accumulo o carenza, determina la malattia.
L’agopuntura è in grado di equilibrare la circolazione del Qi e ristabilire lo stato di salute del corpo.
Compito dell’agopuntore è quello di fare prima una corretta diagnosi, rilevare lo squilibrio energetico e poi porvi rimedio con l’applicazione degli aghi.
Secondo la Medicina occidentale, una delle ipotesi più affascinanti del meccanismo d’azione dell’agopuntura, si basa sulla teoria embriogenetica, secondo la quale, essendo la cute e il sistema nervoso derivanti da uno stesso foglietto embrionario, i meridiani potrebbero derivare da uno stesso sviluppo embriogenetico.
In base a tale ipotesi si possono spiegare i rapporti tra organi e cute con l’intermediazione del sistema nervoso, dal momento che, durante lo sviluppo embriogenetico, punti dell’ectoderma (legati al sistema tegumentario e al sistema nervoso), vengono a trovarsi in rapporto intimo con punti dell’endoderma (dal quale deriveranno gli organi).
L’agopuntura, inoltre, così come la mesoterapia, svilupperebbe la propria azione a livello spinale, con una soppressione del dolore a livello metamerico secondo la teoria di Melzach e Wall (gate control), che si basa sulla diversità di conduzione delle fibre nervose mediante il sistema lemniscale.
Essa, comunque, è in grado di determinare anche un’analgesia etero-segmentale e generale, attraverso meccanismi che determinano il rilascio di sostanze analgesiche ( endorfine ).
1) La puntura dell’ago, attraverso il fascio neo-spino-talamico laterale ( A delta attivato ), stimola direttamente i centri superiori ipotalamici che, tramite l’infundibolo, attivano i neuroni della PAG ( sostanza grigia periacqueduttale ) che agiscono sui neuroni serotoninergici posti nel raphe magno; questi ultimi attraverso la via del raphe-spinale ( serotoninergica ) stimolano, a loro volta, attraverso il funicolo dorso-laterale del midollo, interneuroni enkefalinergici della sostanza gelatinosa e della zona marginale che, liberando enkefaline agiscono sulle cellule delle corna posteriori.
2) La stimolazione discendente della zona infundibulo-ipotalamica attivata, stimola inoltre una ulteriore via che, a partenza dalle cellule bulbari e dal nucleo paragiganto-cellulare, attraverso il fascio dorso-laterale raggiunge il midollo con azione inibitoria sulle cellule delle corna posteriori ( via noradrenergica ).