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Cosa cura la biomesoterapia

Cosa cura la Biomesoterapia 

La biomesoterapia viene usata in molte  patologie ma trova la sua massima indicazione  nelle patologie dolorose di tipo artro-reumatico, circolatorie ed in quelle estetiche ( cellulite – adiposità etc..).

 

Patologie ortopediche:

  • Artrosi della colonna (cervicale, dorsale, lombare), artrosi di anca, ginocchio e caviglia; periartriti scapolo omerali, epicondiliti, tunnel carpale e tarsale, tendiniti, lombalgie, lombosciatalgie, metatarsalgie, artriti, patologie atraumatiche, distorsioni della caviglia etc…

Patologie circolatorie:

  • Insufficienza artero/venosa e varici agli arti inferiori, arteriti obliteranti, linfedemi.

Patologie estetiche:

  • Obesità, rughe, inestetismi cutanei, rassodamento viso, collo, seno, smagliature, cellulite.

Cellulite

Molte donne soffrono di questo problema che, oltre ad essere di tipo estetico, deve essere considerato una “vera e propria malattia”.
Essa è intesa come un’alterazione funzionale e morfologica delle cellule adipose e dell’ambiente circostante, con aumento del numero e della consistenza delle fibre collagene che “strozzano” gli adipociti.
E’ una reazione del connettivo a carico di zone ormonalmente predisposte, quale tentativo difensivo dell’organismo ma tale da modificarne la sua struttura.
E’ un tentativo di difesa del connettivo nei confronti di sostanze tossiche che non sono state eliminate, che si accumulano per problemi circolatori o per alterazioni dei meccanismi di drenaggio emuntoriale.

Forme di cellulite

Si possono osservare tre stadi evolutivi di cellulite:

1) Cellulite compatta: granulosa al tatto e aderente ai piani sottostanti, che non si modifica con la postura; provoca un piccolo dolore. E’ frequente nelle donne giovani anche se magre, in buono stato fisico e con muscoli tonici. Sede preferenziale sono i glutei, la faccia posteriore e laterale delle cosce, la faccia interna del ginocchio.
Cellulite molle: di vecchia data, grave, che varia di forma e di sede secondo la posizione del soggetto; poco dolorosa, è frequente nelle donne oltre i 40 anni, in genere obese, con muscolarità atonica.
Può essere l’evoluzione della forma precedente. Le sedi più frequenti sono la facciaanteriore e interna delle cosce e della parte superiore delle braccia. Spesso presenti le smagliature (alterazione o l acerazione delle fibre elastiche della cute).

2) Cellulite edematosa: spesso iniziale, pastosa per edema dei tessuto, dolente al tatto, varici, diffuse ectasie e fragilità dei capillari, stasi venosa e gonfiori; a volte vere flebiti. E’ in genere molto dolorosa e presente soprattutto ai polpacci e alle caviglie. La prima cosa è fare una corretta diagnosi; molte celluliti possono avere alla base alterazioni ormonali, stati tossici con deficit di eliminazione di tossine, problemi posturali, disbiosi intestinali (frequente la candidosi intestinale), disturbi circolatori etc…
Sottoporsi a massaggi estetici e a sedute di linfodrenaggio è un buona modo per drenare liquidi, tossine e diminuire il senso di gonfiore e pesantezza alle gambe, ma il metodo più efficace per combattere la cellulite è, comunque, la mesoterapia praticata con rimedi omotossicologici (biomesoterapia), scelti non solo per il problema specifico ma anche in base all’inquadramento omotossicologico eseguito mediante una visita accurata e sottoponendo il paziente anche a test di EAV o kinesiologici per evidenziare eventuali intolleranze alimentari o per fare una precisa scelta dei rimedi quanto più individuale possibile.
Anche un inquadramento posturale è importante perché una postura alterata può determinare, per un cattivo appog-gio plantare, un cattico ritorno venoso con conseguente stasi e disturbi del circolo.

Come viene curata la cellulite nel N/s Studio:

Poichè la cellulite è una malattia, bisogna affidarsi a medici esperti che possano affrontare il problema in modo olistico.

  • Il paziente viene sottoposto ad attenta visita medica e ad eventuale controllo posturologico
  • Successivamente viene sottoposto a indagine kinesiologica diagnostica e per individuare i rimedi più adatti al suo caso
  • Infine, dopo aver  individuate le zone del corpo da trattare, si procede con le applicazioni biomesoterapiche.

Cenni sulla Biomesoterapia:

Nel 1952 Michel Pistor  sperimentò  l’efficacia della somministrazione di  prodotti medicamentosi nel mesoderma ( strato intermedio tra ipoderma ed epiderma ) e denominò tale tecnica col termine di “mesoterapia”.

Questo tipo di mesoterapia (pistoriana), prevedeva  la  somministrazione di piccole quantità di farmaco allopatico sulle zone dolorose, iniettato con una frequenza di una volta ogni 3 – 5 gg.

 

Col tempo,  essa è stata modificata e denominata prima  mesoterapia “mirata” e poi   “biomesoterapia”.

  • La  “mirata”  prevede l’uso di farmaci allopatici iniettati su  punti lesionali,  su punti lontani dalla sede malata,  su punti di agopuntura e su punti auricolari.
  •  La biomesoterapia  è, ugualmente, una  mesoterapia mirata ma eseguita   con rimedi omotossicologici.

La “biomesoterapia” è considerata  il  “punto di incontro” tra allopatia ed omeopatia e prevede l’uso di piccole quantità di farmaco ( poche gocce ).

Essa si avvicina ai concetti di medicina omeopatica che rispondono alla legge dell’effetto inverso di Arndt Shultz:

” Un principio attivo chimico-fisico, applicato ad un sistema vivente, ha un’azione stimolante a bassi dosi, inibente ad alte dosi, regolatoria a dosi medie”.

Di conseguenza  ha permesso di approcciare il malato in senso olistico permettendo la personalizzazione della terapia, la riduzione delle reazioni allergiche, delle intolleranze locali, generali e di tutti i rischi legati agli effetti indesiderati dei farmaci allopatici.

Il dott. Ruocco ha riportato la sua grande esperienza in Biomesoterapia anche in due suoi libri:  “L’Omeomesoterapia nelle patologie artro-reumatiche” e “L’Omeomesoterapia nella clinica neurologica e ortopedica”, che hanno avuto grande successo presso i medici che hanno seguito i suoi corsi.

 

 

 

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Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Mesoterapia