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Come si esegue una seduta di linfodrenaggio

Il  terapeuta deve dosare la pressione delle mani in relazione alla  patologia da trattare e alla costituzione del paziente.

Deve adottare una pressione leggermente più forte  nel caso di un buon trofismo del tessuto e nei pazienti giovani, mentre su tessuti più lassi e negli anziani, essa è piu’ leggera.

Una pressione giusta è quella che riesce a spostare il tessuto nelle due direzioni, longitudinale e trasversale rispetto all’asse del segmento che si sta trattando.

Il terapeuta deve diminuire la pressione nelle manovre in quanto,  se esercita una forte pressione, essa  può essere  dolorosa. 

Ogni seduta può durare da 60’ a 90’ ed un ciclo prevede un numero di dieci applicazioni con frequenza variabile in base al tipo di patologia.

Controindicazioni

Il linfodrenaggio manuale è controindicato  nelle forme tumorali maligne, nelle infiammazioni acute, nelle flebotombosi, tromboflebiti, nell’edema cardiaco.

-Una controindicazione relativa può essere l’ipotensione, l’ipertiroidismo, il ciclo mestruale.

Consigli per una corretta seduta

  • Il paziente deve stare in una posizione comoda e supino.
  • La temperatura ambientale deve essere gradevole e l’illuminazione dell’ambiente non troppo forte.
  • Le parti del corpo non trattate, devono essere coperte.
  • Il terapeuta deve praticare il massaggio  senza interruzioni e dal basso verso l’alto.
  • La pressione da esercitare deve essere graduale.
  • Il terapeuta deve avere le  mani calde e non sudate.
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